Al fine di garantire la riservatezza delle loro segnalazioni, è stato predisposto il Sistema Informativo Whistleblowing. Infatti con l'entrata in vigore della legge 190 del 2012, l'Italia si è dotata di un sistema organico di prevenzione della corruzione che prevede, fra le misure da adottare, l'introduzione nel nostro ordinamento di un sistema di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti, c.d. whistleblower (art. 54-bis del decreto legislativo 165 del 2001).
Inoltre la Nuova Legge Whistleblowing n° 179/2017 prevede che sia predisposto ”un canale di segnalazione idoneo a garantire, con modalità informatiche, la riservatezza dell’identità del segnalante”. Il “whistleblowing” è, appunto, la segnalazione compiuta da un lavoratore che, nello svolgimento delle proprie mansioni, si accorge di una frode, un rischio o una situazione di pericolo che possa arrecare danno all'azienda/ente per cui lavora, nonché a clienti, colleghi, cittadini, e qualunque altra categoria di soggetti.
Il “whistleblowing” è uno strumento legale atto a segnalare tempestivamente ad una serie di soggetti (Autorità Giudiziaria, Corte dei conti, Autorità Nazionale Anticorruzione, Responsabile anticorruzione all'interno del proprio Ente/Azienda): pericoli sul luogo di lavoro, frodi all`interno, ai danni o ad opera dell’organizzazione, danni ambientali, false comunicazioni sociali, negligenze mediche, illecite operazioni finanziarie, minacce alla salute, casi di corruzione o concussione e molti altri ancora.
E' inoltre a disposizione di cittadini e dipendenti la piattaforma gestita direttamente da ANAC.